Musica

Ma c’hai solo vent’anni

Correrai diretto al sole oppure verso il buio, sarai pronto per lottare, per cercare sempre la libertà

Vent’Anni è una delle canzoni appartenenti al nuovo album “Teatro d’ira” dei Måneskin, band rock formatasi a Roma nel 2016, vincitrice del 71° Festival della canzone italiana e composta da Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio.

La canzone, cantata per la prima volta in pubblico ai Fori Imperiali, è uno specchio delle preoccupazioni di molti giovani nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta.

Nel testo vi è la rabbia, la voglia di fare errori, la paura che hai a quell’età (ma non solo) di prendere la strada sbagliata, di essere giudicati, di non riuscire a essere se stessi, di incontrare troppe difficoltà e pensare di arrendersi. C’è il timore “di lasciare al mondo soltanto denaro” che ormai è ciò che muove il mondo degli adulti che “danno l’anima al denaro” e che sono “soltanto codardi”.

Noi giovani dovremmo vivere i vent’anni in modo spensierato. Eppure siamo costantemente giudicati dalla società, che “vede in bianco e nero”, che ci dice cosa fare o non fare, che ci mette davanti degli ostacoli che siamo obbligati a superare.

Siamo giovani eppure già spaventati dal fallimento. Ci sentiamo inadeguati e incompresi. Viviamo in un mondo in cui se non lotti ti fanno fuori. In cui se non sei come gli altri vieni escluso, ma se non riesci a distinguerti sarai solo uno tra i molti e non potrai emergere;

che il mio nome scompaia tra quelli di tutti gli altri.

Parole rivolte ai coetanei, ma che fanno ricordare anche a chi ventenne non lo è più quanto “farà male il dubbio di non essere nessuno”, quanto a quell’età faccia paura, ma allo stesso tempo sia naturale sbagliare, spinti dal desiderio di fare qualcosa di grande perché “sarai qualcuno se resterai diverso dagli altri”.

Abbiamo tanti sogni ma non siamo sicuri di poterli realizzare.

Sarà capitato a tutti almeno una volta nella vita di aver preso una scelta che sia lavorativa, d’amore o altro e poi pensare di aver sbagliato, di non riuscire a portarla avanti. Quando niente sembra andare per il verso giusto, la strada “quando stai puntando al cielo”, per raggiungere quel sogno, sembra diventare sempre più “dura”, sempre più lunga e piena di ostacoli. Pensi di tornare indietro e arrenderti perché magari quella non è la strada giusta per te. In nome della paura siamo disposti a rinunciare alla speranza e ai sogni; siamo disposti a smettere di farci domande, a circondarci di filo spinato per delimitare il nostro io così da sentirci sicuri ma inevitabilmente soli.

Quando tutti ti dicono che non sei capace o che non ce la farai mai, devi decidere di fregartene, “lottare” e dimostrare quanto vali; come direbbe Dante “non ti curar di loro ma guarda e passa”.

L’importante è “andare un passo più avanti, essere sempre vero”: fare tutto rimanendo veri e fedeli a se stessi e a ciò in cui si crede, mantenendo quella “purezza” che contraddistingue noi giovani.

Il singolo è una vera e propria denuncia contro qualsiasi forma di odio, di pregiudizio e di esclusione, contro il razzismo, l’omofobia e la misoginia. “Nella diversità, siamo tutti uguali” afferma la bassista Victoria in un’intervista.

Un inno alla libertà che non vuol dire non rispettare le regole, ma vuol dire essere chi vogliamo essere e ricordarci che siamo tutti uguali e che dobbiamo liberarci degli stereotipi e dei preconcetti. Fare ciò nel mondo dei social dove l’apparenza e l’ansia di dover essere qualcosa che non si è, ostacolano il desiderio di vivere liberamente i propri sentimenti e le proprie passioni.

Un’esaltazione dell’amore per se stessi e per gli altri, un invito a essere e credere in se stessi, a non omologarsi alle mode e alla massa e se si ha una idea giusta a coltivarla, a non arrendersi, a reagire di fronte agli ostacoli che la vita ci mette davanti. Un invito a non rinunciare mai ai propri sogni anche se questi a volte sembrano difficili da realizzare.

Barbara Gemelli

“un'inguaribile romantica, un po' isterica però simpatica, certo unica” Sono quel tipo di persona che si incanta nel guardare le stelle o la luna e che fotografa sempre tutto, scritte sui muri, edifici, passanti, albe e tramonti solo “ per ricordo” . Ho la mania dei dettagli :cerco sempre di cogliere le sfumature, quei piccoli particolari delle cose che in realtà nascondono dietro un mondo.

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