Mettete da parte tutto ciò che conoscete sull’Iliade, con la sua guerra di Troia e con i suoi personaggi a volte violenti, a volte delicati. Dimenticatevi i litigi, gli intrighi, gli stratagemmi e la morte. Lasciatevi andare completamente al libro “La canzone di Achille” e dopo non sarete più gli stessi.
Sapete perché? Perché la scrittrice statunitense Madeline Miller in questo libro dà voce e vita ad un rapporto straordinario che solitamente nessuno mette in luce, vale a dire quello fra Patroclo e Achille. Si, li conosciamo, ma solo come “amici fraterni” oppure come “compagni di una vita”.
Ma se non fossero soltanto ottimi amici?
La storia inizia molto prima dello scontro fra Troiani e Achei, e stiamo parlando della storia di Patroclo che, a differenza del solito, è la voce narrante del libro.
Tutto inizia dalle origini, dal primo incontro con Achille, primo atto di un rapporto che vedrà i due ragazzi condividere tutto: la crescita lenta e graduale, la loro formazione, il susseguirsi degli avvenimenti ma soprattutto la scoperta di nuove emozioni, di nuovi impulsi. La loro voglia di rimanere uniti per sempre, qualsiasi cosa accada. Sono due vite che dopo essersi incrociate non possono più separarsi, anche andando contro il volere di figure importanti e autoritarie, come quella di una Nereide.
La Miller ha la capacità di farvi sentire parte integrante della coppia: soffrirete o gioirete insieme ai protagonisti, proverete paura, euforia, sentirete la voglia di vivere, sarete rapiti dalla semplicità così profonda che caratterizza tutto il libro, al punto che gli occhi non si staccheranno mai dalle pagine e non riuscirete a smettere di leggere. Vedrete come il rapporto fra i due crescerà, s’intensificherà e, senza accorgervene, vi affezionerete maledettamente alla coppia.
Ma questo libro è importante anche per i vari spunti di riflessione che offre, e, nonostante si basi su una storia avvenuta tantissimi secoli fa, è di un’attualità senza precedenti.
Perché? Perché questo libro testimonia come la civiltà greca fosse “milioni di anni luce” avanti a noi rispetto al tema dell’omosessualità, che riconoscevano e accettavano senza paura o pregiudizi. Dobbiamo prendere esempio da loro e smetterla di giudicare una persona in base al suo orientamento sessuale o, viceversa, giudicare l’orientamento sessuale di una persona.
Cosa c’è di male nell’amare una persona dello stesso sesso? Assolutamente nulla, e nel XXI secolo bisognerebbe cominciare a capirlo.
Un’altra caratteristica che mi è piaciuta di questo romanzo è che personaggi noti già grazie all’Iliade o all’Odissea, o in generale per mezzo dei miti, ci vengono descritti da altri punti di vista, sotto cui, probabilmente, non li conoscevamo.
Consiglio e amo questo libro per tutte queste ragioni, perché penso sia magico e speciale ed anche perché dopo averlo letto sento di avere una visione più completa e più umana del mondo che mi circonda.