Novecento è un monologo teatrale scritto da Alessandro Baricco e pubblicato per la prima volta da Feltrinelli nel 1994. Lo stile è semplice e lineare all’inizio, ma si complica verso la fine, è molto colloquiale e la trama procede attraverso il racconto di ricordi.
Le parole scorrono velocemente, la vicenda è molto coinvolgente. Poche sono le descrizioni e prevale la voce del narratore che racconta la storia dal suo punto di vista. La storia è narrata in prima persona e ciò coinvolge molto il lettore, che ha la sensazione che tutto avvenga sotto i suoi occhi.
Nel 1998 di Novecento è arrivato anche il film: La leggenda del pianista sull’oceano con la regia Giuseppe Tornatore.
Sempre nel 1998 Edoardo Bennato si ispira a questo testo per la canzone Sempre in viaggio sul mare, nell’album Sbandato. Sul numero 2737 di Topolino del 2008 vieni pubblicata la versione a fumetti dal titolo La vera storia di Novecento, sceneggiatura di Tito Faraci e disegni di Giorgio Cavazzano.
Novecento parla di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, un neonato che viene abbandonato sul pianoforte della prima classe del piroscafo Virginian e qui trovato dal marinaio Danny Boodman che diventerà suo padre. Purtroppo l’uomo morirà per via di una ferita e il bambino sembra scomparire a causa di un’ispezione della polizia. Quando ricompare, inizia a suonare il pianoforte e da quel momento non smette mai più di suonarlo.
Danny Boodman T.D. Lemon Novecento è un uomo singolare, vive fra mare e pianoforte, rivive i desideri e le passioni degli altri tramite la sua musica. All’età di ventisette anni incontra il narratore, trombettista sulla Virginian. Fra i due nasce un’amicizia sincera e profonda. Il talento di Novecento è sublime: attraverso la musica vive le emozioni dei passeggeri del piroscafo. Un giorno un contadino si imbarca sulla Virginian, un uomo che non aveva mai visto prima il mare, e rimane impietrito davanti all’immensità dell’oceano. Novecento decide di fare l’esperimento opposto: lui, nato e cresciuto su quella nave, prova a scendere a New York. Tuttavia non ce la fa, e deve ritornare sui suoi passi. Questo rifiuto della terraferma simboleggia il rifiuto di Novecento di crearsi dei legami e mettere radici nel mondo. Il narratore, cioè l’amico trombettista, infine scenderà a terra, pronto a farsi una vita…
In quest’opera di Baricco viene sottolineato come la vita sia difficile e talmente immensa che a volte non resta che rassegnarsi. Le tematiche fondamentali di questo libro sono poche ma significative, come ad esempio la difficile vita degli emigranti.
Un’altra tematica importante è quella delle radici e dei legami. Il protagonista, Novecento, vive un legame forte verso il Virginian che rappresenta tutto il suo mondo e la sua famiglia.
È naturale, quindi, che egli non voglia scendere a terra per costruirsi nuovi legami, la sua vita su quella nave è fonte delle sue radici. Il protagonista ci appare incapace di crearsi una vita al di là di essa, poiché le sue radici sono ormai ben fortificate su quella nave, e scendere a terra e costruirsi una nuova vita non sarebbe altro che un tradimento verso ciò che l’ha sostenuto fino a quel momento.
Ultima tematica che ritengo fondamentale è quella del sogno: Novecento, incapace di soddisfare i suoi desideri senza abbandonare ciò che gli è più caro, li “incatena”, depositandoli in un angolo del suo animo, oppure cerca di viverli negli occhi dei passeggeri del Virginian e, per ringraziarli dedica anima e corpo alla musica.
Riuscirà Novecento ad abbandonare il Virginian? Riuscirà a farsi una vita fuori dal piroscafo? Questo tocca a voi scoprirlo!
Non mi resta che augurarvi buona lettura!