Classicblog alla lectio magistralis dello psicanalista varesino Luigi Zoja sul rapporto tra mito e attualità. Attraverso un itinerario cronologico-tematico il relatore ha mostrato come il soggetto umano si sia evoluto lungo il corso della storia mentre il mito è rimasto eterno ed universale.
Al giorno d’oggi secondo Zoja sono due le tipologie di metamorfosi che possono avvenire: metamorfosi esterne, come i cambiamenti climatici e metamorfosi interiore alla coscienza, all’io che cambia relazionandosi sia ai propri vissuti che agli altri o a nuovi fattori esogeni come per esempio l’evolversi della tecnologia che, con il digitale, ha modificato gli stili di vita e la percezione umana della realtà.
Volgendo lo sguardo a ritroso, secondo Zoja, le vere metamorfosi sono estremamente rare; la più grande rivoluzione è avvenuta nel periodo paleolitico, quando con la scoperta dell’agricoltura e con la mutazione del DNA della società, si è avuto il passaggio dalle comunità nomadi a quelle stanziali che si sono organizzate in maniera diversa, dando vita alla civilizzazione. Un interessante esempio è anche la Cina e la Russia, contesti socio-politici o l’incontro tra il mondo ellenico e quello orientale che ha dato inizio al sincretismo ellenistico.
Notevole anche il riferimento al concetto di ὕβϱις, che per i Greci indicava la tracotanza e la superbia dell’uomo che, per questi atteggiamenti di orgoglio, veniva punito dagli Dei, con cui sempre si rapportava l’umano, mentre nell’Ottocento con Nietzsche “Dio è morto” e l’uomo è rimasto unico artefice del suo destino.