Un connubio possibile e piacevole
“Il sangue e il colore del mare”, quando storia e letteratura si amano
Neanche l’arrivo dell’autunno riesce a fermare la considerevole scia di eventi culturali che interessano il nostro territorio.
Lo scorso 30 ottobre si è tenuta a Taormina la presentazione dell’ultimo romanzo “Il sangue e il colore del mare” di Vanni Ronsisvalle, giornalista messinese con alle spalle una lunghissima carriera costellata da memorabili interviste a personalità del calibro di Andy Wahrol ed Ezra Pound.
L’incontro, promosso dall’Assessore alla Cultura di Taormina Francesca Gullotta, si è svolto in un clima di continuità con la scorsa edizione del Taobuk, come sottolineato dalla direttrice del celebre Festival, Antonella Ferrara. Il libro, edito da “La Nave di Teseo” è stato presentato dall’antropologo Mario Bolognari, sindaco della Città.
Il romanzo è ambientato nella Messina del 1571, alla vigilia della battaglia di Lepanto, combattuta tra i Cristiani riuniti nella Lega Santa, guidata dal giovane Don Giovanni d’ Austria, figlio dell’imperatore Carlo V, e le flotte Ottomane di religione musulmana.
La vicenda vede al centro una relazione amorosa tra l’anziano intellettuale e religioso messinese Francesco Maurolico e una distinta donna aristocratica, una Marchesa che riveste una sorta di ruolo materno nei confronti del condottiero Don Giovanni. La vicenda privata si svolge in un contesto storico ben tratteggiato dall’autore grazie ad un appassionato e paziente lavoro di ricerca sulle fonti storiche del tempo. È anche da apprezzare il lessico ricchissimo e molto particolareggiato adoperato da Ronsisvalle che non lascia nulla al caso ricorrendo anche all’uso della lingua tedesca e del gergo marinaresco.
La città di Messina è dipinta così come era all’epoca dei fatti: una realtà portuale in gran fermento dove si parlava la cosiddetta Lingua franca Mediterranea, un’accozzaglia di idiomi diversi tra loro che univa terre apparentemente lontane, da Gibilterra a Creta, accomunate dal tessuto liquido del mare.
Il Prof. Bolognari ha identificato tre principali aspetti che si potrebbero evincere dalla lettura del romanzo. Il primo è di tipo culturale ed è relativo al nuovo assetto globale, non più esclusivamente europeo, che si era affermato in modo forte sin dalla scoperta dell’America. Il secondo, invece, è di natura principalmente politica. All’interno della stessa Lega Santa, infatti, inganni e subdoli sotterfugi, circondati da un alone di mistero erano all’ordine del giorno, a prova del fatto che macchinazioni, imbrogli e intrallazzi siano come “connaturati” nell’uomo. Il terzo aspetto, in ultimo, è legato alla psiche dei due personaggi centrali, alla seduzione vicendevole avvenuta tra i due e al “gioco intellettuale” costituito da profondi scambi di idee.
Si potrebbe dire che questo libro rispetti a pieno i canoni manzoniani di “Vero per soggetto, utile per scopo e interessante per mezzo”.
Questo libro è il segno tangibile che anche nel XXI secolo possono ancora essere date alle stampe storie che costituiscono interessanti “mosche bianche” nel panorama letterario dei nuovi romanzi storici.