Sogna ragazzo sogna
“Non importa quanto si vive, ma con quanta luce dentro, senza rimpiangere e senza piangere.”
“Sogna, ragazzo sogna” è un brano storico di Roberto Vecchioni, pubblicato nel 1999 e inserito nell’omonimo album.
Si tratta di un vero e proprio inno alla vita, un brano che, riascoltato oggi, assume un valore ancora più grande, considerato tutto ciò che negli ultimi due anni il mondo ha dovuto patire a causa della pandemia di Covid-19 e adesso della guerra in Ucraina.
Roberto Vecchioni si rivolge nel testo a un ragazzo immaginario, che incita a non mollare mai.
Non bisogna arrendersi di fronte alle difficoltà, agli amori persi e ai desideri infranti, (“stringi i pugni, ragazzo, non lasciargliela vinta neanche un momento”), o di fronte a chi ci dice che non ce la faremo mai (“Lasciali dire che al mondo, quelli come te perderanno sempre perché hai già vinto, lo giuro e non ti possono fare più niente”)
Nonostante tutto il male che ha dovuto fronteggiare e vivrà in futuro, fermarsi non è la risposta. È normale che nella vita ci sia il dolore, è normale abbattersi in alcune circostanze. Si tratta, però, di momenti temporanei che, inevitabilmente, saranno seguiti da momenti felici. “Passeranno i giorni, passerà l’amore , passeran le notti, finirà il dolore ,sarai sempre tu”.
Occorre fare progetti e andare avanti a ogni costo, vivere e non solo sopravvivere. Oscar Wilde non si sbagliava quando diceva “Sogna come se dovessi vivere per sempre; vivi come se dovessi morire oggi.”
Siamo la generazione dei sogni, della frenesia, della confusione e molto spesso ci sentiamo spaesati, non sappiamo quale strada da prendere, quando dobbiamo scegliere, ad esempio, un indirizzo scolastico, un percorso universitario, un lavoro, un amore, una passione da coltivare. Siamo la generazione del “tutto e subito”, vogliamo troppe cose e poi ce ne dimentichiamo in breve tempo. Spesso restiamo fermi per paura, incapaci di apprezzare le piccole gioie quotidiane.
La vita è folle, imprevedibile e ci mette, inevitabilmente, di fronte a sfide complicate, malinconie, dolori, difficoltà ma ci propone anche differenti treni. É bene salire su tutti, rischiare e vivere intensamente, senza mai fermarsi “Non lasciare un treno fermo alla stazione, non fermarti tu”.
Tutti gli incontri della nostra vita, belli e brutti che siano, hanno uno scopo, un preciso sviluppo e ragion d’essere, cosicché, alla fine, collezioniamo gioie e momenti indimenticabili, che valgono tutto il viaggio e cresciamo giorno dopo giorno.
Vecchioni nell’epilogo del brano ci ricorda che siamo noi i padroni del nostro destino, che la vita è un foglio bianco e tocca a noi scrivere la storia.
“Ti ho lasciato un foglio sulla scrivania manca solo un verso a quella poesia puoi finirla tu”.
Calza a pennello una frase di Miranda Bailey, un personaggio della serie televisiva Grey’s Anatomy, interpretato da Chandra Wilson “La vita è troppo breve per sprecarla facendo qualcosa che non ti rende felice. Meriti di essere felice. Non importa se trascorri la vita in una sala riunioni, in camera da letto o a bere mai tai su una spiaggia a Maui. Quando ripensi alla tua vita l’unica cosa che conta è: l’hai trascorsa facendo quello che ami, con le persone che ami? Sei stato felice? Hai sfruttato al massimo la tua vita bellissima, terrificante e incasinata? Hai abbandonato tutte le cose che ti bloccavano, così da concentrarti su quello che conta davvero?”
Quando saremo a un passo dalla morte non penseremo, infatti, ai giudizi degli altri ma a quello che non abbiamo fatto a causa di questi ultimi. Rischia, vivi,” vindica te tibi” come diceva Seneca; “nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita e la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere, la vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare”.
Come suggeriva Walt Disney, caro ragazzo che stai leggendo questo articolo “pensa, credi, sogna e osa”.