
Oggi, 14 Febbraio è il giorno di San Valentino, la festa degli innamorati. Ecco che abbiamo scelto, per l’occasione, di celebrare un sentimento eterno e complesso da definire quale è quello dell’amore.
L’amore è un’emozione universale che da sempre ha suscitato l’interesse di filosofi, poeti e scienziati. Non coinvolge solo il cuore e la mente ma anche i meccanismi del nostro cervello.
Partendo dall’antichità, nel mondo greco-romano, gli autori classici hanno attribuito diversi significati all’amore, distinguendo tra forme diverse di affetto e passione.
Per i Greci, eros rappresentava l’amore romantico e sessuale, un’attrazione fisica e immediata che spingeva gli individui uno verso l’altro.
Platone, nel Simposio, identificava l’amore come una forza potente che va oltre il desiderio carnale, portando l’anima verso la ricerca della bellezza ideale, una forma di amore spirituale che trascende l’aspetto fisico, inteso come una fase iniziale per giungere alla comprensione dell’amore vero e puro.
I Greci conoscevano anche la philia, un amore più profondo, duraturo e platonico, che si riferiva alla connessione tra amici, alla solidarietà e al legame fraterno.
Nel mondo romano, Seneca, accentuava l’importanza della ragione in una relazione, dove l’amore non era solo passione, ma anche virtù.
I Romani consideravano l’amicitia come una delle forme più alte di amore, basata sulla lealtà e sulla fiducia.
E, infine, usavano il termine caritas non con una connotazione religiosa come facciamo noi oggi, ma per indicare, invece, un amore altruista e disinteressato, che rispecchia l’amore incondizionato verso gli altri.
Se passiamo dalla dalla storia alla scienza, come possiamo definire l’amore?
Dal punto di vista scientifico i primi innamoramenti attivano nel cervello una serie di reazioni chimiche che coinvolgono i trasmettitori responsabili della felicità e della motivazione.
Quando ci innamoriamo per la prima volta, i livelli di dopamina, neurotrasmettitore del piacere, salgono. Questa sensazione di euforia, che è presente nei primi amori, è anche il motivo per cui ci sentiamo così attratti dalla persona amata.
Abbiamo anche l’adrenalina, che provoca il battito cardiaco accelerato, la sensazione di nervosismo ed eccitazione. Questi sintomi fisici sono associati alla fase iniziale di un amore, quando tutto è nuovo e misterioso. La percezione che abbiamo della situazione che stiamo vivendo è quella di una realtà “magica”, che rende ogni incontro emozionante.
Quando siamo innamorati, quindi, il nostro corpo reagisce in vari modi, non solo a livello emotivo, ma anche fisico.
Il battito del cuore accelera, le mani possono diventare sudate, arrossiamo, abbiamo la sensazione di avere le “farfalle nello stomaco”.
È fondamentale, però, ricordare che una relazione sana richiede anche un impegno da parte di entrambi i partner, riguardo la gestione dei conflitti e la costruzione di una comunicazione aperta e rispettosa.
Una relazione sana non è solo chimica, ma anche rispetto reciproco.
Inoltre, è essenziale evitare la dipendenza emotiva.
Un amore basato su eros, philia, e agape, ovvero l’amore altruista e disinteressato, è il modello ideale di amore maturo che persiste nel tempo, evolvendosi in una relazione stabile, dove l’amore non è più solo passione, ma anche crescita di coppia e personale all’interno dell’ambiente relazionale.
L’amore è, quindi, un’interazione molto potente tra emozioni e chimica. Seppure immersi nella nostra realtà attuale estremamente complessa, non dobbiamo dimenticare mai le concezioni che di questo sentimento avevano i Greci e i Romani. Concezioni distanti solo temporalmente, idee da cui dovremmo prendere esempio quotidianamente poiché hanno molto da insegnarci pur nella loro semplicità.
L’amore è uno dei fenomeni più affascinanti e misteriosi della nostra esperienza umana che tutti meritano di provare nel modo corretto.