Attualità

Una realtà irreale

I like e i follower non fanno la felicità

Chi non conosce oggi il significato della parola “social network”? Tutti ormai sanno di cosa si tratti, tutti ormai se ne servono quotidianamente. Tantissime persone sono iscritte ai social, a partire dai più piccoli fino ai più anziani. Attualmente gli utenti ammontano a circa 4,14 miliardi.

I cellulari, i tablet, i computer rivestono un ruolo fondamentale nelle nostre vite. I social sono dei mezzi di comunicazione molto utili: ci permettono di mantenere i rapporti con gli altri e di documentarci grazie alle notizie che vengono diffuse molto più velocemente.

I social, però, non rappresentano sempre un “porto” sicuro, in quanto spesso, se non utilizzati in modo responsabile, possono diventare molto pericolosi, soprattutto per i ragazzi più piccoli.

Essere iscritti ai social comporta molti rischi. C’è sempre un’età giusta per ogni cosa e al giorno d’oggi sono sempre di più i bambini che sono iscritti ai social e non vengono controllati abbastanza dai propri genitori.

Un bambino di 7/8 anni non dovrebbe stare sui social, ma dovrebbe uscire con i compagni, andare al parco, giocare con le bambole o con il pallone piuttosto che giocare con i videogiochi. Dovrebbe svolgere tutte attività che più si addicono alla sua età e alla spensieratezza ad essa connaturata.

I social media stanno portando via la loro infanzia e questo desiderio di crescere così velocemente sta logorando i bambini. Molti di loro ne sono ossessionati e i social per loro rappresentano una vera e propria dipendenza: trascorrono le loro giornate chiusi nella propria stanza, con gli auricolari, estraniati dalla realtà circostante. Alcuni, addirittura, non staccano gli occhi dal cellulare nemmeno per mangiare preferiscono stare sui social piuttosto che uscire con i propri amici. Questo aumenta notevolmente la sedentarietà.

Conoscete bambini che non hanno Instagram? Sicuramente sono pochi. Quante volte vi sarà capitato di andare a cena e vedere dei bambini che, invece, di giocare tra di loro non si guardano neppure in faccia perché incantati dal proprio cellulare?

I bambini, inoltre, sono ingenui e, quindi, utilizzano i social anche per prendere di mira gli altri, offendendoli per il loro aspetto fisico o perché troppo timidi, creando dei gruppi in cui vengono esclusi e inviando delle loro foto con l’intento di deriderli.

Il cyberbullismo è un fenomeno oscuro del web ed è importante che tutti i bambini vengano sensibilizzati a riguardo, dal momento che alcune di queste vicende sono finite con gesti estremi, come ad esempio il suicidio.
Per molti i social rappresentano una valvola di sfogo e un vero e proprio divertimento, per altri, invece, una grande sofferenza.

Una delle figure più importanti sui social è quella dell’influencer: ragazzi con un seguito molto ampio, considerati idoli e fonte di ispirazione da molti bambini, che a volte lanciano, però, messaggi sbagliati.

Il ruolo degli influencer è importantissimo e condiziona inconsapevolmente tanti bambini che infatti tendono a “copiare” i ragazzi più grandi, imitando il loro modo di parlare, di vestirsi, i gusti musicali in modo da sentirsi più grandi. Spesso, poi, tendono a paragonarsi di continuo ad essi, sentendosi inferiori e sentendosi insoddisfatti del proprio aspetto fisico. I social abbattono la loro autostima.

A volte, inconsapevolmente, i bambini diffondono dati personali, numeri di cellulare e indirizzo di casa, mettendosi in pericolo. Bisogna stare ben attenti agli utenti perché molte persone si fingono altre, rapportandosi con i bambini e ricavando poi molte informazioni personali.

I genitori non dovrebbero permettere ai bambini di iscriversi ai social e quando lo fanno, dovrebbero controllarli adeguatamente.

Tali strumenti, inoltre, dovrebbero essere tutelati maggiormente poiché, nonostante in teoria bisogna avere più di 13 anni per iscriversi, basta solo mentire sull’età ed è fatta.

Quante volte, poi, vediamo foto o video di feste, compleanni o eventi che ci sembrano cool e pensiamo che la nostra vita a confronto sia troppo noiosa? Bisogna ricordare che non sempre tutto è così come mostrano le persone sui social, nessuno ha una vita perfetta e ogni giorno ha le proprie sfide da affrontare. I like, i follower non possono rendere felici una persona. La felicità è ben altro.

I social non rappresentano la realtà e non potranno mai sostituirla: un semplice messaggio o un emoji non potranno mai sostituire un abbraccio, una stretta di mano o una carezza.

Alessia Chillemi

Mi chiamo Alessia. Sono molto estroversa e mi piace condividere con gli altri tutto ciò che mi accade. Amo la danza e la musica. Mi piace scrivere, stare in compagnia dei miei amici e viaggiare, esplorando sempre nuovi posti. Ho tanta voglia di vivere e amo mettermi in gioco provando sempre nuove esperienze.

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