Al 71° Festival di Sanremo partecipano per la prima volta anche Lorenzo Arciullo, in arte Colapesce, e Antonio Di Martino, in arte Di Martino, entrambi Siciliani.
Portano sul palco dell’Ariston il loro singolo intitolato: “Musica leggerissima”, che a primo impatto potrebbe sembrare una canzone semplice, ma dopo un po’ diventa un vero e proprio tormentone. La gente non riesce più a smettere di cantarla e il singolo rimane, ancora oggi, al primo posto nelle classifiche delle canzoni più ascoltate del momento.
Oltre che nel ritornello, che tutti abbiamo imparato sin dalla loro prima esibizione, tutti per un motivo o per un altro, riusciamo ad immedesimarci nelle parole dell’intero brano di Colapesce e Di Martino.
Il tanto amato ritornello che nessuno di noi si riesce più a togliersi dalla testa recita:
Metti un po’ di musica leggera perché ho voglia di niente, anzi leggerissima, parole senza mistero, allegra ma non troppo.
Queste parole dietro la loro apparente semplicità nascondono un significato molto profondo: è la richiesta di chi vive o ha vissuti momenti difficili, di alleggerirsi e di iniziare ad assaporare un po’ di tranquillità. A volte, però, siamo noi stessi che scaviamo “Il buco nero” quando diamo troppa importanza alle nostre ansie e paure che non fanno altro che appesantirci e farci sentire “inadeguati e smarriti”.
Spesso, purtroppo, permettiamo ai nostri pensieri di viaggiare nel tempo “ripensando al trascorso della nostra vita, alle cose che abbiamo lasciato cadere, a causa dell’indifferenza”.
Il singolo nasconde un profondo significato che potrebbe anche ricollegarsi al momento terribile che ognuno di noi sta passando da circa un anno, la pandemia.
Il brano, infatti, parla di un nemico invisibile che è diventato, nel corso degli anni, mortale e molto pericoloso. Stiamo parlando proprio della depressione, che sta crescendo ancora di più in questo momento delicato e difficile, con i continui lockdown a cui siamo sottoposti.
Un nemico che colpisce molto anche noi giovani che ci ritroviamo chiusi in casa, faccia a faccia con la solitudine e con un grande schermo che racchiude volti, che oltre a dare nozioni non riescono a capire come stia chi sta dall’altra parte, che magari in questo momento ha perso qualcuno o qualcosa di importante , sentendosi impotente di fronte a tutto questo male.
Mi rivolgo a ragazzi, a uomini e donne di tutte le età: prendete come esempio e come lezione di vita “Musica leggerissima” che mette in standby questa fastidiosa situazione omaggiando, esaltando e sottolineando quanto sia importante la musica nella nostra vita. La musica ci tiene compagnia non solo nei momenti di gioia, di festa e di spensieratezza ma soprattutto nei momenti più bui in cui si cerca di riempire i silenzi, quando ci ritroviamo soli a combattere con il nostro dolore, le nostre paure e le nostre ansie che non fanno altro che condizionare la nostra vita negativamente, togliendoci la possibilità di vivere al meglio.