Cinema

Goethe: racconti di mondi

Le pagine del più famoso diario di viaggio della storia trasposte in una pellicola cinematografica

Denon e Brydone sono due tra i più celebri esempi di quei figli di famiglie agiate che, spinti da un improvviso innamoramento per la cultura classica, hanno compiuto nel XVIII secolo il Grand Tour. Forse alcuni di voi avranno letto questi nomi ora, per la prima volta. Ognuno, però, ha sentito parlare di quell’aitante trentasettenne teutonico che, nel pieno del suo Grand Tour, il 20 marzo del 1787 si è imbarcato su un vascello con la prua rivolta verso l’Isola del Sole. Quel giovane era Wolfgang Goethe, considerato modello e padre della letteratura tedesca.

Una tematica affascinante di cui si è parlato in occasione dell’incontro con Peter Stein, celebre regista teatrale tedesco, organizzato nell’ambito del Taormina Film Festival.

Una visita, quella di Goethe in Sicilia, replicata fedelmente dal celebre regista oltre 230 anni dopo. Se, per immortalare i paesaggi da sogno del suo viaggio, Goethe portò con sé un vedutista (Christoph Heinrich Kniep), Peter Stein è sbarcato in Sicilia con una macchina da presa e il diario del viaggio, opera che lo scrittore completò decenni dopo il rientro in patria.

Nell’incontro che ha preceduto la proiezione del film-documentario, il regista ha messo in luce la netta differenza che intercorre tra la narrazione delle esperienze Siciliane e quelle del Continente: la parte siciliana è scritta con una sbalorditiva padronanza contenutistica, scava a fondo nella realtà; mentre, ad esempio, la parte dedicata a Roma è scritta adoperando uno stile quasi fiabesco e magico, lontano dal punto di vista critico e puntuale con cui la “Trinacria” viene raccontata. La Sicilia gli è rimasta nel cuore.

Lo scopo principale del viaggio in Sicilia di Goethe era quello di attuare una catarsi assoluta dall’estetica romantica, in voga in quel periodo e da cui non si sentiva minimamente rappresentato. In Sicilia andava alla ricerca della classicità nella sua forma più pura e incontaminata.

Ne resta soddisfatto relativamente. Non risparmia dure stigmatizzazioni nei confronti dei gusti artistici del Principe di Palagonia che, secondo lo scrittore tedesco, avrebbe deturpato i bellissimi luoghi su cui sorgevano le sue dimore e i suoi giardini. Questi ultimi, infatti, gli apparivano costellati da sculture che raffiguravano personaggi deformi e grotteschi, in totale antitesi con la “perfezione della classicità” che si aspettava.

Il film-documentario di Stein è un cocktail ben bilanciato di panorami, storie e interviste con esperti e personalità di eccezione come architetti, botanici, religiosi. Questa perfetta simbiosi di avventura e narrazione rende il lungometraggio un’esperienza intrigante e piacevole; si potrebbe dire che si “divaga moderatamente”, senza, tuttavia, perdere mai d’occhio il fil rouge principale.

Rosario Patti

Sono Rosario e faccio tante cose. Adoro sognare, l'ironia, i libri, i pranzi di Natale ed essere autentico a 360°. Mi piace chiacchierare di Arte, di mete da esplorare e di musica. Amo la poesia e il dialogo con le persone che mi circondano.

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