Musica

Una canzone da brividi

A volte non so esprimermi, e ti vorrei amare, ma sbaglio sempre…

Brividi è la canzone che ha fatto guadagnare il primo posto al Festival di Sanremo 2022 a Blanco (Riccardo Fabbriconi) e Mahmood (Alessandro Mahmoud).

L’uno, artista emergente dell’ultimo anno grazie all’album “Blu Celeste”, l’altro vincitore di Sanremo 2019 con la canzone “Soldi” hanno fatto sognare e commuovere l’Ariston omaggiando Gino Paoli con “Il cielo in una stanza” nella serata delle cover e facendo il loro ingresso nella finale con le “biciclette di diamanti” citate nella canzone in gara (e presenti anche nel videoclip girato ad Amsterdam).

I due si incontrarono per la prima nello studio del famoso Michelangelo (Michele Zocca) citato sempre nelle canzoni del giovane bresciano; Blanco racconta che proprio il produttore abbia iniziato a suonare al pianoforte e da un accordo sbagliato sia nato il ritornello di “Brividi”. Da lì l’idea di fare una canzone insieme. Hanno poi iniziato a lavorare alle proprie strofe separatamente, uno in Sardegna l’altro a Vescovato, raccontando ognuno il proprio punto di vista e facendo «unire le due visioni sul ritornello» in cui anche le due voci, così diverse e particolari, si mischiano e si fondono in un’armonia perfetta.

Le due visioni dell’amore da una parte quella romantica e sognatrice (“Ho sognato di volare con te su una bici di diamanti”, ”ti vorrei rubare un cielo di perle”) dall’altra quella più concreta e passionale (“tu, che mi svegli al mattino tu, che sporchi il letto di vino tu, che mi mordi la pelle”) sono accomunate dalla volontà di vivere un sentimento puro, genuino e in completa libertà.

Per la prima volta ci troviamo davanti ad una canzone d’amore cantata da un uomo ad un uomo in cui come disse in un’intervista lo stesso Mahmood «due ragazzi, appartenenti a due generazioni, amano con lo stesso trasporto e gli stessi timori, la paura di sbagliare e di sentirsi inadeguati, incapaci di riuscire a trasmettere ciò che si prova e con la voglia di amare in totale libertà, dando tutto di sé.»

Ognuno di noi può rispecchiarsi in quelle parole «ad ogni età i sentimenti, soprattutto l’amore, ci rendono fragili e felici nello stesso momento» ma non si tratta solo di amore ma della «voglia di mettersi in gioco e rischiare, più che amore è un buttarsi nel buio.»

Il tema principale di Brividi è il disagio di non sentirsi accettati al 100%

Le emozioni ci rivelano per quello che siamo davvero, ci mettono a nudo e, quindi, piuttosto che esternarle preferiamo tenerci tutto dentro (”non so dirti ciò che provo è un mio limite “).

Nella canzone c’è un tentativo di dare una spiegazione alla paura dell’uomo “la paura cos’è? un mare dove non tocchi mai”.

Molto spesso le cose che temiamo di più sono quelle che dovremmo temere di meno. Ci priviamo di alcune esperienze per il timore che le cose non vadano per il verso giusto, per la paura di soffrire. Abbiamo paura della felicità perché abbiamo costruito la nostra comfort zone e in essa sentiamo di avere sotto controllo le emozioni, provare ad innamorarci o rischiare di essere felici significherebbe dover andare incontro all’ignoto e l’ignoto ci spaventa.

Preferiamo mandare “tutto a putt*ne” e siamo disposti ad aggrapparci anche ad una bugia, ad inventare una scusa pur di andare via (“pagherei per andare via, accetterei anche una bugia”).
Per quanto negative possano essere, non sono le nostre emozioni a nuocerci ma il fatto di non aver concesso loro lo sfogo che richiedevano.

«Penso ci sia ancora, questa cosa di dire “sei uomo”, però anche un uomo prova emozioni. Se una persona fa il maschio alfa ma poi reprime quelle emozioni e le mette in un cassetto sbagliato diventano delle cose negative, se invece tu quelle emozioni le esterni, come può essere piangere o far altro diventano delle cose positive, e quando lo hai fatto stai meglio» -Blanco

In parte forse non siamo in grado di farlo, in parte ciò di cui abbiamo paura è di liberarci di quella corazza che ci protegge dal mondo, di essere pienamente noi stessi e che gli altri non ci accettino anche nei momenti di debolezza o che non ci capiscano. Tutto questo perché crediamo di non essere abbastanza, di essere sbagliati.

In realtà la forza sta proprio nel potersi permettere di non indossare alcuna maschera e nell’essere liberi di essere fragili: una persona forte è una persona libera dai pregiudizi e dai preconcetti che non teme né il confronto, né le risposte negative, che fanno anch’esse parte della vita.
Perché ogni qualvolta che abbiamo paura di sentirci vulnerabili e schiacciati dalle emozioni e tentiamo di pianificare cose che potrebbero o non potrebbero accadere, peggioriamo solo la situazione e, nel tentativo di evitare il destino, ne creiamo uno peggiore: vivere con la paura della vita.
E quando diventiamo in grado di combattere quelle paure, non c’è nulla che non possiamo fare.

Questo per dirvi che non dovete mai avere paura di fare nuove esperienze, di provare emozioni.

Non lasciate che la vostra vita passi con il dubbio di come sarebbe andato se solo fosse successo.

Non abbiate paura di avere le farfalle nello stomaco o i brividi.
Non abbiate paura di essere felici.

Barbara Gemelli

“un'inguaribile romantica, un po' isterica però simpatica, certo unica” Sono quel tipo di persona che si incanta nel guardare le stelle o la luna e che fotografa sempre tutto, scritte sui muri, edifici, passanti, albe e tramonti solo “ per ricordo” . Ho la mania dei dettagli :cerco sempre di cogliere le sfumature, quei piccoli particolari delle cose che in realtà nascondono dietro un mondo.

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